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Vasculopatia Cerebrale

La vasculopatia cerebrale è una malattia curabile e prevenibile che può presentarsi in forme diverse di gravità- E’ causata dal ridotto o mancato arrivo di sangue in una zona del cervello, molto simile a quello che succede al cuore durante un’angina o un infarto del miocardio. Spesso questo termine è usato per descrivere l’arteriosclerosi delle arterie carotidi che riforniscono di sangue il cervello. Le arterie servono a portare il sangue e quindi ossigeno e nutrimenti) dal cuore ai muscoli e agli organi del nostro corpo. A causa dell’arteriosclerosi alcune arterie si restringono progressivamente fino anche ad occludersi del tutto e ciò riduce notevolmente la quantità di sangue che arriva dove ce ne sarebbe bisogno L’arteriosclerosi è favorita da diverse situazioni che sono chiamate fattori di rischio. Tra questi ci sono purtroppo quelli non modificabili come l’età avanzata, il sesso maschile e la familiarità;. Gran parte dei fattori di rischio però sono legati alle abitudini di vita e possono quindi essere modificati. Quelli più importanti sono il fumo di sigaretta, l’assenza di esercizio fisico, l’obesità le abitudini dietetiche e il diabete incontrollato, così come l’aumento dei grassi nel sangue (in particolare il colesterolo), l’ipertensione arteriosa e fattori emozionali. Altre condizioni che possono determinare una vasculopatia cerebrale sono le stenosi carotidee asintomatiche, la fibrillazione atriale e altre cardiopatie.

 

Quali persone rischiano maggiormente di essere colpite dalla vasculopatia cerebrale?

La vasculopatia cerebrale rappresenta, nella società industrializzata, la terza causa di morte dopo i tumori e le cardiopatie. Insorge solitamente tra i 65 e gli 85 anni, eccezionalmente nell’età giovanile. Presenta un’incidenza di 0,005 a 40 anni e 1% a 70 anni. L’individuazione e la correzione dei principali fattori di rischio sopra elencati ha contribuito ad abbattere di circa il 30% l’incidenza di questa malattia. La cosa peggiore è senz’altro avere più di uno dei fattori di rischio. E’ quindi importantissimo che queste persone si rivolgano al proprio medico per capire se è; il caso di fare degli esami di approfondimento. Nel 35% dei pazienti colpiti da ictus, globalmente considerati, residua una grave invalidità; e una marcata limitazione nelle attività della vita quotidiana. In Italia avvengono circa 250 ictus al giorno ed in media il 20% non sopravvive alla fase acuta. Nei Paesi industrializzati, fra cui l’Italia, l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiache e i tumori, essendo responsabile del 10-12% di tutti i decessi per anno (circa 400.000 morti per i Paesi della CEE) . Inoltre l’ictus rappresenta la principale causa di invalidità nelle Comunità occidentali, infatti dopo un ictus il 15% dei pazienti rimangono gravemente invalidi mentre il 40% rimane solo lievemente menomato dalla malattia. Questo comporta un grave problema non solo per gli sfortunati colpiti dalla malattia, ma anche per i familiari e per la società che spende ingenti risorse economiche

 

Che disturbi dà la vasculopatia cerebrale?

L'ictus è determinato da un deficit improvviso della circolazione sanguigna (ischemia) a livello celebrale. La causa della maggior parte degli ictus è dovuta a ostruzione delle arterie carotidi con conseguente interruzione del flusso ematico cerebrale, oppure ad occlusione di un vaso del cervello da parte di un trombo o un embolo. La conseguente insufficienza d'ossigeno porta a un deficit delle funzioni nervose. Se la circolazione sanguigna non viene ripristinata rapidamente, il tessuto cerebrale interessato muore. L’arteriosclerosi che colpisce i vasi che portano il sangue al cervello è particolarmente insidiosa perchè non dà alcun disturbo. Tipicamente i sintomi dell’ctus sono improvvisi e da qui il nome ictus (lampo). Per questo motivo, i soggetti che presentano più grave; fattori di rischio per la formazione di placche arteriosclerotiche a livello delle carotidi dovrebbero sottoporsi ad una valutazione di questi vasi anche se non hanno mai avuto sintomi. Quando si verifica una brusca riduzione del sangue che arriva al cervello si possono verificare uno o più dei seguenti disturbi: una debolezza improvvisa ad una parte del corpo, spesso ad una metà del corpo, insensibilità o formicolii ad una parte del corpo (viso, braccio, gamba), improvvisa deviazione della rima orale (bocca storta), perdita improvvisa della vista, difficoltà a parlare, vertigini con difficoltà a rimanere in piedi, violenta cefalea insolita (chi soffre abitualmente di mal di testa non deve preoccuparsi eccessivamente), difficoltà nel mangiare e nella deglutizione o disturbi improvvisi della parola. 

Quando i sintomi descritti sopra, durano alcuni minuti o ore e poi scompaiono completamente senza lasciare tracce si parla di TIA (attacco ischemico transitorio). E' importante riconoscere un TIA perchè rappresenta una condizione di rischio, un campanello d’allarme, che può; precedere un vero ictus

 

E' una malattia pericolosa?

La vasculopatia cerebrale è particolarmente pericolosa perch è non dà spesso sintomi (Asintomatica o con segni che non vengono identificati). E’ molto importante capire subito i segni di questa malattia subdola. Infatti le persone si preoccupano subito se hanno un infarto cardiaco, perchè avvertono un forte dolore al petto e questo è; un campanello d’allarme riconosciuto da tutti. L’ictus è molto più subdolo, spesso non si sente nessun dolore, se un braccio o una gamba formicola o non si muove bene, siamo portati a sottovalutare il problema.

 

Come viene identificata?

L’identificazione della vasculopatia cerebrale dipende dalla sua gravità. Se la malattia è solo sospettata e non ci sono sintomi acuti, la diagnosi inizia con la visita medica comprendente l’esame neurologico, la misurazione della
pressione del sangue e della frequenza cardiaca, la auscultazione cardiaca e la palpazione dei polsi periferici. Se il medico lo ritiene opportuno verranno eseguiti anche altri esami che consentono di vedere con maggiore precisione le lesioni provocate dall’arteriosclerosi come l’ecocolordoppler dei vasi epiaortici o tronchi sovraortici (TSA), l’angiografia, l’;angiorisonanza e l’;angioTAC. 

Se si pensa che un individuo sia stato colpito da un ictus, occorre chiamare immediatamente il medico o un ambulanza. In circa due terzi dei casi, i sintomi sono di gravità tale da rendere necessario il ricovero. Viene eseguita una TAC cerebrale per stabilire se i sintomi lamentati dal paziente sono provocati da un ictus o da un\'altra lesione (per esempio un tumore cerebrale, un ascesso cerebrale, un\'emorragia nello spazio posto tra la membrana interna di rivestimento dell'encefalo e quella intermedia o, da infiammazione dell'encefalo.

La prevenzione della vasculopatia cerebrale andrebbe iniziata molto presto, praticamente fin da giovani perchè è la stessa della prevenzione dell’arteriosclerosi e consiste soprattutto nell’eliminare i fattori di rischio cardiovascolari modificabili, legati allo stile di vita, quali il fumo di sigaretta, l’eccesso di grassi nel sangue, l’obesità e la sedentarietà. E’ poi importante curare eventuali malattie come l’ipertensione, il diabete e il ritmo del cuore (bisogna controllare che il cuore batta ritmicamente perchè la fibrillazione atriale è molto rischiosa per il cervello e il 15% delle persone anziane soffrono di questa malattia). Questi provvedimenti possono ridurre sia il rischio di comparsa dell’;ictus cerebrale, sia delle altre malattie legate all’arteriosclerosi, quali l’;infarto e l’arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori.

 

Come si cura?

Il trattamento dell'ictus è basato molto sulla prevenzione. Importante è l'identificazione e il trattamento dei fattori di rischio (ipertensione, fumo, diabete, arteriosclerosi localizzata alle carotidi, alterazioni del ritmo cardiaco ; importante fattore di rischio è l’ipertensione. Il rischio relativo dei pazienti ipertesi rispetto ai non ipertesi è 4 volte maggiore. Bisogna rendere più efficaci i programmi per smettere di fumare, così come per cambiare lo stile di vita e le abitudini alimentari. I pazienti diabetici devono essere meglio controllati e i fattori di rischio vascolari in questi pazienti devono essere trattati più aggressivamente . A questi provvedimenti viene quasi sempre associata una medicina che serve a ridurre la formazione di trombi all’interno delle arterie ammalale (chiamata antiaggregante piastrinico). L’aspirina è il più potente e irreversibile antiaggregante piastrinico. Nei pazienti che non rispondono al trattamento medico e in cui gli esami diagnostici hanno evidenziato la presenza di un restringimento (stenosi) arteriosclerotico dei vasi del collo, è possibile un intervento di chirurgia vascolare (endoarteriectomia, trombendoarteriectomia, TEA, dell'arteria carotidea) per cercare di rimuovere le incrostazioni dell’arteria e ripristinare il normale flusso sanguigno. Oltre alla chirurgica tradizionale sulla carotide si può cercare di rimuovere gli ostacoli alla circolazione con l’angioplastica (PTA, angioplastica transluminale percutanea) in cui un catetere inserito a livello dell'inguine viene portato fino all'arteria carotide, un palloncino gonfiabile dilata la stenosi e l'inserimento di una retina di metallo (chiamata stent) assicura che la regione dilatata rimanga pervia . Se un paziente è colpito da ictus, deve essere immediatamente ricoverato in ospedale e sottoposto ad una terapia antiaggregante ed anticoagulante per assicurarne la sopravvivenza e ridurre il più possibile le complicazioni di tipo neurologico. Infatti, un ictus può essere spesso fatale se non si interviene con la dovuta celerità . E’ dunque importante conoscere precocemente i sintomi di esordio della malattia e ricoverare senza indugio il paziente in Unità dedicate alla cura dell’ictus (dette Stroke Unit)

 

Che attenzioni deve avere il paziente con vasculopatia cerebrale?

Da quanto detto sopra risulta evidente che una cosa molto importante che deve fare chi ha una vasculopatia cerebrale è quella di modificare un eventuale stile di vita a rischio, innanzitutto smettendo di fumare, poi adottando una alimentazione con pochi grassi e, se è presente soprappeso, anche ridotta come quantità di cibo. L’attività fisica è; inoltre raccomandata sia per il controllo del peso corporeo sia per correggere l’ipertensione arteriosa, il colesterolo e il diabete, Anche l’assunzione delle medicine prescritte dallo specialista va eseguita con scrupolo, senza effettuare modifiche che non siano state discusse con il medico curante . 

Nel caso abbiate disturbi che suggeriscano la presenza di una vasculopatia cerebrale e se appartenete a una delle categorie a rischio sopra indicate, la prima cosa da fare è quella di consultare il vostro medico di fiducia- Poi è opportuno effettuare una visita dello specialistica Angiologo nella fase preventiva o per la diagnostica (ecodoppler TSA).

In presenza di sintomi acuti, seguendo sempre le indicazioni del proprio medico curante e recarsi immediatamente in un Pronto Soccorso (meglio se di un Ospedale che abbia al proprio interno una Stroke Unit) dove si valuterà la necessità di eventuali esami di approfondimento e si sceglierà il trattamento più adatto.